Addio a Francesco Borella, uno dei “padri” del nostro Parco
By ComunicazioneIn News1st luglio, 2025Il Parco delle Groane e della Brughiera Briantea piange la scomparsa dell’architetto Francesco Borella, classe 1937. È stato uno dei fondatori, nel 1976 del nostro Parco, suo direttore nei primi anni della sua storia, e probabilmente l’uomo che più di tutti ha saputo intuire, progettare e costruire — letteralmente — una nuova idea di paesaggio e di spazio pubblico per il Nord della Lombardia.
A lui si devono non solo l’idea e lo sviluppo del Parco delle Groane, ma anche la visione e la concretezza che hanno dato vita a molti altri parchi regionali, dal Parco Nord Milano — di cui è stato direttore dal 1983 al 2000 — all’Adda Sud, dal Parco Agricolo Sud Milano fino all’Adamello e alla Media Valle del Lambro. Un’intera generazione di tecnici, amministratori e cittadini deve molto a Borella: per la coerenza del pensiero, per la tenacia nell’azione, per il lascito materiale e ideale che ha consegnato al futuro.
Il presidente Emiliano Campi, il Consiglio di gestione, il direttore generale Attilio Fiore, dipendenti e i collaboratori del Parco — di oggi e di ieri — si uniscono nel cordoglio e nel ricordo di un uomo che ha tracciato una strada di boschi e di verde.
Nato a Milano nel 1937, laureato in Architettura al Politecnico nel 1961, Borella inizia la sua carriera collaborando con studi prestigiosi. Impegnato nell’urbanistica e nella pianificazione del verde al Centro Studi PIM diventa un punto di riferimento per l’ideazione e la costruzione dei principali parchi lombardi. La sua visione del verde come spazio rigenerativo, pubblico, condiviso, educativo e accessibile ha preceduto i tempi e li ha indirizzati, con un’impronta ancora oggi visibile.
Pubblichiamo qui un video realizzato in occasione dei 40 anni del Parco delle Groane, in cui l’architetto Borella ricorda l’aneddoto di come venne l’idea stessa di Parco, dopo un viaggio in Olanda.
Chi ha lavorato con lui — come ha ricordato con parole commosse Fabio Lopez Nunes, a lungo direttore del nostro Parco, collega e amico di Borella — ne ha conosciuto la passione e il rigore, la cultura e la semplicità. «Il lascito che Francesco ci ha donato — ha scritto — non è solo per noi, ma per i figli dei nostri figli, nel vero senso della parola. Oggettivamente, come poche persone al mondo hanno fatto» ha scritto in un bel post su Facebook Lopez Nunes.
Nel 2023 aveva ricevuto dal Comune di Milano l’Ambrogino d’Oro, segno di un riconoscimento civile e collettivo che va oltre i confini tecnici del suo lavoro. «Che la terra gli sia lieve — ha scritto ancora Lopez Nunes — terra che sia l’argilla delle Groane, quella di scarto delle ferriere Breda al Parco Nord, le fertili marcite del Parco Agricolo Sud, o la terra del ceppo d’Adda cara a Leonardo da Vinci; quella terra che lui ha plasmato per tutti noi e per i posteri».
Ci uniamo a questo saluto. E lo facciamo nella forma più naturale e coerente con la sua vita: proseguendo il cammino.

