0

Il Parco partecipa allo studio nazionale “Salute, Ambiente, Parchi” sull’hantavirus promosso dal Ministero della Salute

Il Parco delle Groane e della Brughiera Briantea è tra gli enti protagonisti di uno dei più innovativi progetti di ricerca su ambiente e salute mai realizzati in Italia. Si tratta del programma nazionale “Salute, Ambiente, Parchi”, coordinato dal Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.

Il progetto attuale ha un focus sull’hantavirus per sviluppare un sistema di sorveglianza integrata e l’approccio “One Health” che coinvolge la salute umana, animale e ambientale. L’hantavirus è una famiglia di virus trasmessa principalmente dai roditori selvatici. Sebbene meno noto rispetto ad altre forme virali, l’hantavirus può essere molto pericoloso, attacca i polmoni e può causare una grave sindrome respiratoria. Molti forse ricorderanno come questa infezione fu all’origine del decesso della moglie dell’attore Gene Hackman lo scorso febbraio e la conseguente scomparsa dello stesso anziano attore.

Il progetto sull’hantavirus include la raccolta e analisi di campioni da umani, animali, reflui e metagenomica per valutare il rischio e elaborare piani di controllo. E’ finanziato dal Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM) in collaborazione con il Ministero della Salute e le Regioni (nel nostro caso Regione Lombardia).

Lo screening avviato su scala nazionale, si propone di valutare l’eventuale presenza di contaminanti ambientali nel sangue e nelle urine di operatori dei Parchi, volontari e lavoratori che operano a stretto contatto con il territorio, mettendo così in relazione gli stili di vita, le abitudini alimentari, i livelli di attività fisica e il contesto ambientale di appartenenza.
Oltre agli esami di laboratorio ai partecipanti viene chiesto di compilare questionari su abitudini, alimentazione, attività fisica, storia lavorativa e residenziale e esposizione a potenziali rischi ambientali. Le analisi riguardano anche i cosiddetti biomarcatori della presenza di metalli pesanti, pesticidi, composti organici volatili e altri contaminanti, spesso riscontrati in ambito extraurbano. La raccolta dei dati sanitari è utile per comprendere la relazione tra stato di salute, attività nel Parco e caratteristiche ambientali del territorio.
L’esito degli esami sull’hantavirus è stato presentato ai partecipanti al progetto dal dottor Davide Mileto del laboratorio di Microbiologia Clinica, Virologie e Diagnostica delle Bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano. Il dottor Mileto ha presentato uno studio sulla sieroprevalenza per hantavirus in tutta la popolazione italiana. L’indice di positività in Lombardia è di circa l’1,3% inferiore alla media italiana del 3%.
Nel Parco delle Groane e della Brughiera Briantea la risposta è come di consueto affrontata con grande spirito di responsabilità tra il personale dipendente e volontario.

L’obiettivo finale del progetto è non solo fotografare lo stato di salute della popolazione attiva nei Parchi italiani, ma anche produrre, sulla base delle evidenze emerse, raccomandazioni utili per la gestione ambientale e la tutela sanitaria degli operatori, dei volontari e della popolazione residente.

Questa esperienza rappresenta un chiaro esempio di collaborazione virtuosa tra scienza, istituzioni e comunità, e conferma l’impegno del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea nella promozione non solo della biodiversità e del patrimonio naturale lombardo, ma anche della salute collettiva.