Geologia

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Caratteri geopedologici

Substratro geologico
. L’origine delle Groane, come di tutta la pianura Padana, risale all’ultima era geologica – la neozoica o quaternaria.

 Nell’era terziaria, infatti, tutta la Padania era ricoperta dalle acque. L’era quaternaria è stata poi divisa in due periodi: uno più antico, il pleistocene, detto diluvium ed uno più recente, l’olocene, detto alluvium che si protrae fino ai nostri giorni. Durante il pleistocene si sono verificate imponenti glaciazioni con fasi d’espansione e fasi di ritiro. Le prime sono definite glaciali e la maggior parte degli AA. ne considera quattro: GUNZ, MINDEL, RISS, WURM (in ordine cronologico). Le seconde sono definite interglaciali e sono intervallate alle prime. A ogni glaciazione i ghiacciai sono usciti dalla cerchia alpina depositando materiale che ha formato gli anfiteatri morenici. 

Al ritiro dei ghiacciai questi anfiteatri sono stati riempiti d’acqua, dando luogo a bacini lacustri. Attraverso le varie glaciazioni, il materiale morenico trasportato è continuamente aumentato (i luoghi con altimetria maggiore sono i più vecchi) e anche grazie all’azione di trasporto dei detriti operata dai fiumi, più efficace durante l’olocene, le acque si sono ritirate per cui si è giunti alla situazione attuale. Ora, i terreni della pianura Padana e quindi, anche quelli delle Groane, hanno caratteristiche geologiche diverse a seconda del momento e del modo in cui è avvenuta la loro formazione. Si sono potuti cioè formare durante una fase del pleistocene (Gunz, Mindel, Riss, Wurm) oppure nell’olocene.

 

Caratteristiche pedologiche

La maggior parte dei terreni appartenenti all’area del Parco, e più in particolare tutti quelli presenti all’interno della compresa, si è formata nel pleistocene e precisamente durante la fase Mindel.

Sono caratterizzati secondo quanto afferma l’Artini (1927) da “decalcificazione e argillificazione del feldspato con dilavamento dell’elemento alcalino, ossidazione ed idratazione dei composti di ferro, formazione di grande quantità d’idrossido di ferro che dà alla massa una colorazione giallo – rossastra – rugginosa. Da qui il nome di “ferretto”. Il substrato pedologico, cioè, è stato sottoposto a dei processi che hanno portato alla formazione delle argille, al dilavamento delle basi con conseguente acidificazione del suolo ed alla particolare colorazione rossastra per la presenza d’idrossido di ferro. Il profilo caratteristico può essere così schematizzato:.

Orizzonte A - che è la parte più superficiale, è costituito da uno strato di terreno vegetale. L’orizzonte è formato prevalentemente dalla componente organica (foglie, rami, spoglie d’animali più o meno decomposti) mischiati con la frazione minerale. La sostanza organica subisce poi deiprocessi di decomposizione che portano alla formazione dell’humus ed al riciclaggio degli elementi minerali. Per la notevole presenza di sostanze umiche, oltre che per il dilavamento, questo strato presenta reazione acida.

Orizzonte B – dove troviamo il “cappello ferrettizzato“, costituito da ciottoli profondamente alterati ed argillificati. E’ lo strato d’argilla che conferisce caratteristiche particolari a tutto il terreno. In un terreno argilloso la coesione, la capacità d’assorbimento ed idrica di ritenuta sono molto alte, mentre l’aerazione è bassa. Abbiamo quindi un terreno piuttosto impermeabile e poco aerato che è di conseguenza tendenzialmente asfittico. Un fenomeno che interessa particolarmente i terreni argillosi è quello del costipamento. Esso può dipendere da più cause (acidificazione del suolo, dilavamento, sedimentazione, azione del pascolo, calpestio in genere), ma è particolarmente accentuato dalle lavorazioni che compattano lo strato di terreno sottostante a quello interessato dal mezzo meccanico (aratro). Questo fenomeno porta ad un abbassamento della porosità totale, ad un aumento della coesione tra particelle di terra e quindi ad un indurimento del suolo stesso che ostacola sensibilmente l’attività radicale delle piante.

Orizzonte C – formato da uno strato di materiale incoerente, da quei sedimenti cioè, depositati principalmente dai ghiacciai, che non hanno subito il processo d’argillificazione. Come regola generale i terreni della Groana sono incoerenti in profondità (materiale ghiaioso e sabbioso) mentre nella parte più alta i ciottoli sono interamente sfatti ed assumono aspetto argilloso con spessore dello strato d’argilla attorno ai 3-5 m.

Si possono così riassumere le caratteristiche di questi tipi di terreno:

  1. sono abbastanza poveri di elementi nutritivi;
  2. hanno reazione acida soprattutto negli orizzonti superficiali (acidità per dilavamento). L’acidità decresce con la profondità;

presentano “il cappello” di ferretto impermeabile e di conseguenza deficienza di drenaggio superficiale.

 

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